Perché il Mio Portafoglio Crypto è 84% BTC+ETH (e Solo 11 Altcoin)
Al MOMENTO conta 11 crypto totali, escluse Bitcoin ed Ethereum. 84% su BTC+ETH. Zero casino. Ti argomento la mia scelta...
Dopo oltre 8 anni nel settore crypto (sono ormai nove considerato che ho fondato Criptovaluta.it nel 2017, ndr), migliaia di progetti analizzati con migliaia di ore passate a studiare whitepaper che nessuno legge, il mio portafoglio crypto pubblico è oggi paradossalmente semplice: 13 token totali di cui l’84% dello stesso è squisitamente rivolto a Bitcoin ed Ethereum.
Il resto? Solo 11 altcoin accuratamente selezionate che rappresentano appena il 16% del portafoglio, di cui le ultime 3 pesano complessivamente l’1% del totale.
Mentre i crypto-influencer su TikTok, Youtube oppure sul social X (che a mio avviso oggi fa più schifo dell’influenza aviaria) ti vendono “portafogli diversificati” con 50+ token e promettono “100x sui memecoin o sulla prossima gemma da esplorare”, io faccio l’esatto contrario. Numeri, strategia e scelte adoperate nel corso degli anni, sembrano darmi ragione.
Bitcoin e Crypto: non solo una questione di differenza d’investimento ma anche di approccio editoriale… mi tolgo qualche sassolino dalle scarpe!
Prima di continuare, concedimi una “riflessione”: come ben sai questa newsletter è a zero compromessi e peli sulla lingua, per cui quando ho qualcosa da dire, lo faccio senza problema alcuno.
Mentre tutti nel 2021 shillavano spasmodicamente crypto meme varie etc, Solo-eth, FTX o Luna, sfruttando l’HYPE spaventoso di quella bullmarket quasi asfissiante, noi iniziavamo a fare un distinguo all’interno del nostro giornale, portandolo alla luce dell’editoria nostrana:
Bitcoin e crypto…
E quando ne parlavamo io e Gianluca Grossi in redazione, quasi restavamo stupiti come una cosa per noi così semplice e scontata, lasciasse di stucco tutti gli altri.
Tutti storcevano il naso, altri deridevano, altri ancora sghignazzavano, ergendosi a paladini del settore crypto perchè già molto forti sui social e con un seguito ovviamente maggiore (ma completamente INESISTENTI su Google e sull’editoria nostrana, giornalistica e non..).
Poi arrivò il down del 2022… una mazzata grande sui denti… progetti fuffa spariti, progetti un pelo più seri rimasti sul filo del rasoio, combattendo tra la vita e la morte… a questo calderone aggiungiamoci il CROLLO DI FTX, il crack di Terra Luna… tutta quella gente che shillava quella immondizia pian piano si è dovuta quasi “reinventare”, rivedendo gradualmente la propria posizione, rimangiandosi le parole, e iniziando a parlare sempre più di BTC e qualche altra dozzina di crypto valide, soprattutto Eth. Ma non è tutto: iniziarono anche pubblicamente, a menzionare “Bitcoin e crypto” ogniqualvolta si trovassero a dover parlare in linea generale del settore… quindi non più “crypto” mettendo anche BTC in un unico calderone, ma “Bitcoin e crypto”.
Woow! Quasi maxi… qualche anno dopo! Tengo a precisare che io non sono un Bitcoin maxi, ne lo sono mai stato, ne mai lo sarò: anzi è piuttosto nota la mia simpatia per ETH, ma quando si fa informazione la si deve fare in modo imparziale, indipendente e raccontando fatti. Bitcoin è una cosa, il resto tutt’altra! FINE!
PS: fatti realmente accaduti. Scrolla in giro qualche shorts storico o video di qualche noto influencer per accorgerti tu stesso della bontà di quanto ti sto raccontando.
PPS: puoi inoltre controllare su internet se questa editoria abbia mai shillato Terra Luna e lo staking, o abbia mai percepito un euro da FTX. Fortunatamente internet ricorda tutto :)
La mia strategia è tutt’altro che BAIT, non “fa fighi” ma sembra funzioni…
Dopo il primo paragrafo nel quale ti ho spiegato la mia linea editoriale dettata per Criptovaluta.it, ora ti spiego le scelte d’investimento : troverai una linea logica pertinente e in perfetta armonia con la mia tesi. Odio l’ipocrisia, e la applico anche al mercato. Se propendo e credo in qualcosa, ci credo a 360 gradi.
Prendiamo i dati reali del portafoglio pubblico di Criptovaluta.it che aggiorno regolarmente e che chiunque può verificare.
ALLOCATION ATTUALIZZATA AD OTTOBRE 2025:
CORE (84%):
Bitcoin (BTC): 43%
Ethereum (ETH): 41%
SATELLITE (15%):
Binance Coin (BNB): 4%
Ripple (XRP): 3.5%
Cronos (CRO): 3%
Chainlink (LINK): 2.5%
Aave (AAVE): 1%
Solana (SOL): 0.5%
Toncoin (TON): 0.25%
Injective (INJ): 0.25%
SPECULATIVO (1%):
Notcoin, Polkadot, 1inch: 1% totale
Le prime 10 crypto rappresentano il 99% del portafoglio. Le restanti 3 pesano insieme l’1% - pura speculazione che se va a zero non pesa molto.

Questa non è la composizione “ottimale” secondo gli YouTuber che vendono corsi, sia italiani che esteri. È la strategia che mi ha permesso di sopravvivere a 3 bear market, 5 crolli superiori al 50%, e centinaia di progetti morti.
Prezzo Medio di Carico Bitcoin: $17.475
Parliamo di numeri reali, non di fantasia.
Il mio prezzo medio di carico su Bitcoin è $17.475. E come da storia suffragata da dati reali e scritture, ampiamente dimostrate dalla cronistoria impressa sulla memoria della nostra testata. Ergo: la mia a volte può decidere di fare cilecca, la memoria di un sito editoriale no! E se il somaro hater di turno asserità: “Ehh mah… se alcuni articoli li avete cancellati..”, innanzitutto criptovaluta.it non HA MAI cancellato un bel niente, prendendosi anche le colpe quando ha sbagliato (su oltre 13.500 contenuti pubblicati, è successo una volta) ma sappiate che potete andare su archive.org, che non è sicuramente il nostro.
Bene, torniamo a noi!
Bitcoin oggi quota circa $111.000 (con un ATH recente oltre i $125.000).
Fai due conti: +535% di performance sul core del portafoglio.
Ma la vera domanda non è “quanto hai guadagnato”, è: “Come hai fatto a non vendere durante i crolli?”
La risposta è brutalmente semplice: avevo l’84% del portafoglio su asset che sapevo avrebbero resistito.
Quando Bitcoin è crollato a $16.000 nel bear market 2022, non ho venduto, anzi sai che ho fatto? Diversi aggiuntivi per abbassare il PMC che avevo prima di quel periodo, proprio portandolo a quella somma. Poi non ho più comprato BTC, lo ammetto. Se non attraverso eToro, dove svolgo il lavoro di Popular Investor certificato gestendo un portafoglio di asset tradizionali ma che, comunque, ho deciso di dedicare una quota pari al 10% circa per controbilanciare il rischio. Ovviamente essendo entrato solo di recente su BTC in eToro il prezzo di carico li è nettamente più alto, ma è un rischio che mi sono preso volentieri - su eToro la strategia è comunque rivolta alla crescita, pertanto non faccio ne trading di breve ne tantomeno cerco speculazione intraday, motivo per il quale sono pronto ad assumermi il rischio derivante dalla volatilità di BTC di breve e anche medio periodo.
Quando è sceso del 68% dal massimo storico, non ho venduto. Quando tutti urlavano “crypto è morto”, ho accumulato.
Perché? Perché il mio portafoglio non era costruito su hype e speranze, ma su una tesi di investimento solida: Bitcoin ed Ethereum sono gli unici asset crypto con adozione istituzionale reale.
Ecco le 11 altcoin che al momento detengo (e perchè)
Veniamo alle altcoin. Molti mi chiedono:
“Perché solo 11? Perché non diversifichi di più?”
La risposta è semplice: la diversificazione è una protezione contro l’ignoranza, come disse Warren Buffett. Ritengo di conoscere il settore crypto relativamente bene, sicuramente non ai livelli dei professori di corte che frequentano i palchi delle fiere crypto italiane, ma nel mio piccolo nel 2017 ho fondato quella che è oggi la crypto media più popolare in Italia, quindi qualche cosina credo di saperla anche io.
Ad oggi non ho bisogno di 50 token per “diversificare il rischio”. Ho bisogno di 11 altcoin che risolvono problemi reali e hanno team verificabili.
Ma io sono sicuramente sono un boomer: non è così che ci etichettano i crypto bro ventenni alle primissime apparizioni con all’attivo +100% gain 30$ sulla gemma rara a culo?
I MIEI CRITERI DI SELEZIONE:
Capitalizzazione di mercato >$1 miliardo (con l’eccezione delle micro-cap speculative che pesano 1%)
Team pubblico e verificabile (se non so chi c’è dietro, non investo)
Caso d’uso reale documentabile (non “rivoluzionerà il mondo”, ma “è già utilizzato da...”)
Liquidità sufficiente (devo poter entrare e uscire senza slippage del 20%)
Community genuina (non bot su Telegram che urlano “to the moon”)
Prendi Binance Coin, che al momento pesa il 4% del mio portafoglio. BNB è il token dell’exchange crypto più liquido al mondo. Quando tutti gli altri exchange sono collassati - FTX, Celsius, BlockFi - Binance è rimasto in piedi. Questo conta più di qualsiasi whitepaper pompato da influencer pagati. E credimi: non ho rapporti confidenziali con Binance, anzi tutt’altro, e se vuoi possono confermartelo loro stessi. Ma come già detto i fatti sono una cosa, il giornalismo è fatto di fatti, così come le leggi di mercato - simpatie, antipatie et similia appartengono alla sfera personale, non contemplata in queste sedi.
Ripple (3.5%) ha finalmente quasi concluso la battaglia legale con la SEC. Non è speculazione narrativa, sono partnership con istituzioni finanziarie reali per pagamenti transfrontalieri. Cronos al 3% rappresenta l’ecosistema Crypto.com: carta di debito crypto funzionante, sponsor sportivi verificabili come Formula 1 e UFC. Non hype, business model concreto.
Chainlink (2.5%) è l’oracle decentralizzato utilizzato da centinaia di protocolli DeFi. Non è una promessa futuristica, è infrastruttura attiva che elabora miliardi di dollari in dati ogni giorno. Aave (1%) ha oltre 15 miliardi di dollari in TVL su protocolli di lending e borrowing che funzionano da anni. Track record verificabile, non slide di presentazioni.
Solana pesa solo lo 0.5% nonostante l’ecosistema NFT più attivo dopo Ethereum. Perché allocation così ridotta? Perché i problemi di stabilità della rete sono reali e documentati dai fatti, noti da tempo. Però nel corso del tempo ho deciso di aumentare la sua esposizione, come anche spiegato in questa newsletter, e gradualmente lo sto facendo e continuerò a valutarne l’evoluzione del progetto.
Toncoin e Injective pesano 0.25% ciascuno: posizioni minime su progetti emergenti con tecnologia interessante. Se diventano zero, il mio portafoglio perde 0.5%. Se fanno 10x, guadagno comunque poco. È esposizione controllata, non scommessa da casinò.
Le ultime tre - Notcoin, Polkadot e 1inch - rappresentano insieme l’1% del portafoglio. Speculazione pura, il mio “casino money”. Se vanno a zero, pace. Se esplodono, è bonus. Ma letteralmente l’1% del capitale totale.
Cosa ho venduto (e perchè vendere a volte è più importante che comprare)
Parliamo delle vendite, perché nessuno parla mai di quando ha venduto male. Ho comprato Pepe durante il primo hype per “puro gambling” e l’ho sempre sottolineato sui miei post anche sul famigerato X; meme che mi ha permesso di generare oltre 1000% che ho reinvestito in altri asset e consolidare meglio la mia esposizione su BNB, XRP e LINK soprattutto.
Terra/LUNA sembrava indistruttibile. Stablecoin algoritmica, ecosystem in crescita, Do Kwon venerato come genio. Ho liquidato la posizione mesi prima del crollo. Perché? Perché le stablecoin algoritmiche sono bombe a orologeria matematiche. Non mi importa se tutti dicono che è “rivoluzionario” - la matematica non mente.
Ho venduto FET, DOGE e RUNE durante rally temporanei. FET era speculazione su AI quando il tema era caldo ma l’esecuzione dubbia. DOGE è letteralmente una meme coin tenuta in piedi da tweet di Elon Musk. RUNE aveva promesse enormi, delivery minima. Quando i fondamentali cambiano, vendo. Quando il gain è irrazionale, vendo. Quando l’hype sostituisce i fatti, vendo.
La lezione: non mi innamoro dei progetti. Mai.
Perché 84% Core Funziona (Dati alla Mano)
Facciamo l’esercizio che nessuno fa: confrontiamo performance reali. Il mio prezzo medio di carico su Bitcoin è $17.475. Bitcoin oggi quota circa $111.000, con un ATH recente oltre $125.000. Fai due conti: +535% di performance sul core del portafoglio.

Ma la vera domanda non è “quanto hai guadagnato”, è “come hai fatto a non vendere durante i crolli?” La risposta è brutalmente semplice: avevo l’84% del portafoglio su asset che sapevo avrebbero resistito. Quando Bitcoin è crollato a $16.000 nel bear market 2022, non ho venduto. Quando è sceso del 68% dal massimo storico e tutti urlavano “Bitcoin è morto”, “le crypto sono una bolla”, io ho deciso di accumulare.
Il mio portafoglio crypto dedicato ha questa concentrazione estrema proprio per questo. Poi c’è il portafoglio eToro dove sono Popular Investor dal 25 agosto scorso, e lì le crypto pesano massimo il 10% - esclusivamente Bitcoin. Il restante 90% sta su azioni e ETF: biotech come AbCellera Biologics, AI, robotics, medicina di precisione, cybersecurity. Performance: +32,72% YTD e +121,93% a 2 anni. Due filosofie diverse, stessa disciplina: concentrazione su asset solidi, non pseudo-diversificazione su 50 token random.
Come replicare la strategia
Ok, basta teoria. Se hai €10.000 da investire in crypto oggi, ecco come procedere:
CORE (€8.400 = 84%):
Bitcoin: €4.300 (43%)
Ethereum: €4.100 (41%)
SATELLITE (€1.500 = 15%): Distribuisci secondo la tua propensione al rischio su BNB, XRP, CRO, LINK, AAVE, SOL, TON, INJ
SPECULATIVO (€100 = 1%): Token ad alto rischio/alto potenziale a tua scelta
REGOLE DI GESTIONE (non negoziabili):
Ribilancia ogni 6 mesi: se BTC passa dal 43% al 60%, vendi l’eccedenza e ricompra ETH/altcoin per tornare all’allocation target
Non vendere mai in perdita sul core: Bitcoin ed Ethereum possono scendere del 70%, ma non vanno a zero. Le altcoin sì.
Prendi profitto sulle altcoin a +200%: Vendi almeno il 50% della posizione e reinvesti il gain nel core (BTC+ETH)
Stop loss feroce sullo speculativo: Se un token perde il 50%, vendi tutto. Non ti innamori, non “tieni perché tornerà”
DCA mensile sul core: Investi €100-500 al mese su BTC+ETH automaticamente, a prescindere dal prezzo
Nel lungo periodo, questa disciplina batte qualsiasi tentativo di timmare il mercato.
IMPORTANTE: QUESTO NON SI TRATTA DI CONSIGLIO FINANZIARIO. Valuta la tua propensione al rischio prima di intraprendere decisioni d’investimento e comprendi prima quello che se sei disposto a perdere.
La verità che alcuni crypto fuffa influncer non ti diranno mai…
Vuoi sapere perché la maggior parte dei crypto-influencer promuove “portafogli diversificati” con 30-50 token?
Perché vendono corsi e affiliate marketing nonchè sponsorizzazioni.
Ti spiego brevemente come funziona: le nuove crypto emergenti (alcune non tutte, per carità) puntano tutto sul marketing, specie quelle i cui “scopi” sono più torbidi, ti contattano offrendoti corrispettivi economici per far parlare della loro crypto e/o per far mostrare in portafoglio la crypto (in modo subdolo, quasi impercettibile, determinandone una forte attrattività sullo spettatore), pagandoti anche l’intera esposizione in portafoglio, così tu in caso di fallimento non hai nulla da perdere. Quindi se la crypto dovesse esplodere ti ritroverai un doppio guadagno!
Ma quello è fare il fuffa-influencer prendendo in giro le persone, non è fare l’investitore privato indipendente o - meno ancora - il giornalista finanziario.
Ogni nuovo token che ti consigliano è un referral link che gli paga commissioni, un token che hanno comprato prima e vogliono dumpare su di te, o un progetto che li paga per il “marketing”. La verità scomoda: meno token hai, meno commissioni generano.
Io non vendo corsi crypto. Non ho referral link su exchange dubbi. Non prendo soldi da progetti per shill. Il mio unico interesse è che tu capisca come funziona davvero questo mercato: concentrazione su asset solidi + disciplina + orizzonte temporale lungo = risultati. Il resto è casino.
Vuoi l’esempio perfetto? Il token TRUMP è crollato da $75.35 di gennaio 2025 a $5.80 oggi: -92%. Il token MELANIA da $13.73 a $0.095: -99.3%. Migliaia di persone hanno perso i risparmi perché “Trump è presidente” e “Melania ha lanciato il token ufficiale”. Zero tecnologia, zero caso d’uso, zero futuro. Pura speculazione narrativa basata su personaggi politici.

Confronta con Bitcoin nello stesso periodo: da ~$100k a ~$111k. Performance +11%. Non esplosivo, ma sopravvive e cresce. Perché Bitcoin non dipende da un tweet, da un endorsement politico, o da un influencer che pompa il prezzo. Dipende da adozione, sicurezza della rete, e 16 anni di track record.
Altro caso che ho analizzato sul mio profilo eToro: Beyond Meat è esploso +1.300% in 4 giorni (da $0.52 a oltre $6), short squeeze epico con volume 476 milioni di azioni vs media 37 milioni. Fondamentali? Terribili. Revenue -20% YoY, $931 milioni di perdite operative, target analyst a $0.80. Eppure migliaia di retail si sono buttati pensando “diventerò ricco”. Occhio quindi anche alle cosiddette meme stocks… fanno più danni della grandine, diceva quella buon’anima di mio nonno!
Il parallelo con crypto è chiaro: le pompe speculative non sono investimenti, sono scommesse. Se vuoi giocare, fallo con l’1% del portafoglio. Se vuoi costruire ricchezza, stai sul core.
Quello che ho imparato in questi anni nel settore crypto
La maggior parte dei progetti muore. Dei 11.421 token analizzati su Criptovaluta.it negli anni, oltre il 90% vale oggi zero o quasi. L’hype uccide i portafogli: ogni ciclo ha la sua narrativa - ICO nel 2017, DeFi nel 2020, NFT nel 2021, AI token nel 2023. La maggior parte dei progetti “rivoluzionari” sono morti 6 mesi dopo.
Bitcoin ed Ethereum sono noiosi ma funzionano. Non farai +10.000% su BTC, ma non andrai nemmeno a zero. Nel lungo periodo battono il 95% delle altcoin. Vendere è più difficile che comprare: tutti sono bravi durante un pump, pochi hanno il coraggio di vendere a +1000% quando l’euforia è massima. E la disciplina è l’unico vero alpha: strategia più allocation più ribilanciamento più orizzonte temporale uguale risultati. Il resto è rumore.
Conclusione: Semplice Non È Facile
13 crypto totali. 84% su Bitcoin ed Ethereum. 16% satellite e speculativo. Questa strategia non ti farà diventare milionario overnight, non ti darà +100x su un meme coin, non ti farà sentire figo a parlare di progetti sconosciuti.
Ma ti darà sonni tranquilli durante i bear market, performance solide nel lungo periodo, e capitale preservato quando il 90% dei progetti muore. La scelta è tua: vuoi costruire ricchezza o vuoi giocare d’azzardo?
Io ho scelto.
Disclaimer: Alessio Ippolito è direttore responsabile di Criptovaluta.it e Popular Investor su eToro dal 25 agosto 2025. Le opinioni espresse sono personali e non costituiscono sollecitazione all’investimento. Investire in criptovalute comporta rischi significativi di perdita del capitale. Il portafoglio crypto pubblico di Criptovaluta.it è consultabile qui: https://www.criptovaluta.it/9043/su-quali-criptovalute-investire-oggi/
Un saluto e alla prossima,
il tuo affezionatissimo,
Alessio Ippolito


Pezzone che ho riletto 3 volte: acqua fresca per chi purtroppo forse non si è reso conto di quanto sia torbida la pozzanghera che gli hanno spacciato per piscina.
Un doppio grazie per avermi sollecitato un bellissimo ricordo: tante cose che oggi ci sembrano automatiche sono state scelte ponderate e coraggiose ai tempi, che sicuramente ci hanno fatto guadagnare l’antipatia di tanti
turisti e arraffoni. Dopo tanti anni però siamo ancora qui a poter girare senza coprirci la faccia con il 📰.
Adelante e grazie davvero per questo ricordo.
Regole di gestione precise, esempi ben contestualizzati e tutto ciò che serve per capire come strutturare un portafoglio ben equilibrato. Grazie direttore per questo super approfondimento e curiosissimo di leggere il prossimo 💪🏻